Giuliano Pini

della libertà poetica

“…L’approdo a questo tempo/ ti sia caro, amico/ e ancora a lungo scrivi/ suona per noi la vita/ poeta del disegno/ cantore della tela./ E musica ti accompagni.”

Oriana Goti

Giuliano Pini è nato nel 1935 a Firenze. Autodidatta, annovera tra i suoi primi estimatori Ottone Rosai. Risale al 1960 la sua prima mostra personale a Firenze, alla Galleria Nuova Corrente.

Il suo operare si articola principalmente per grandi cicli che hanno come tema l’essere umano con tutti i suoi dolori, ma anche i sogni e i miti. E’ del 1970 “Il tempo ha le mani” e nel 1979 “Il punto da raggiungere” con in catalogo uno scritto di Renzo Vespignani.

Nel 1982 presenta al Palazzo dei Diamanti di Ferrara il ciclo “L’edificio del sogno – L’opera incantatrice di Richard Wagner”; seguiranno la mostra “Le radici del grido” e “Flamenco” dedicate ad Antonio Gades.

Nel 1991 nello Studio d’Arte Melotti di Ferrara, racconta la città con “Ferrara: i miti, i personaggi, i fantasmi”. Nel maggio-giugno 1997 è all’Istituto degli Innocenti di Firenze con la mostra “Firenze, il tempo della memoria – cronache fiorentine”.

Sua compagna di sempre è la passione per la musica e il teatro.

Nel 2000 tutto poi all’improvviso si ferma: la sua voce, la sua mano, il suo passo sicuro, ma non la sua volontà e la speranza di tutti.

E così fino al maggio 2017.

1935-1960

Nascita | Inizi

27 agosto 1935 Giuliano nasce a Firenze (in via Bronzino- segno premonitore?) da madre livornese e padre fiorentino; conosce prestissimo il dolore della separazione: ogni morte, prima di due sorelline, poi della madre, provoca il suo soggiorno o dalla balia o dalle amate zie, poi a 11 anni ancora la scomparsa dell’ultima sorella appena ventenne. Il bambino instabile e irrequieto viene circondato dai nuovi affetti della seconda mamma e della nuova sorellina Gisella, ma è ormai segnato nel profondo e conserverà per sempre queste ferite.

1935-1960
1961-1970

1961-1970

Nel 1961 con Falconi e Ricceri, con un’introduzione di Piero Tredici, è a “L’Indiano”, storica galleria di Piero Santi e Paolo Marini.
È importante sottolineare come in questi anni la sua formazione culturale, il suo amore per la musica, il cinema, il teatro vadano crescendo grazie anche a degli incontri significativi con dei “maestri di vita” come per esempio Xavier Bueno- che gli regalerà il primo giradischi.

1961-1970
1971-1980

1971-1980

Alla fine del 1971 è presente con altri 7 pittori a Grosseto alla Galleria Il Tridente dell’amico Enzo Sorini: tornerà poi spesso in questo spazio con mostre personali e collettive.
Sono questi gli anni dell’esaurimento nervoso; si acutizza il malessere ed i grovigli dell’anima lo possiedono sempre di più: è alla ricerca di un quid sentimentale e esistenziale che possa salvarlo. Niente gli basta, non trova requie se non nell’abbandonarsi al nulla. Si fa sempre più lacerante la dicotomia tra necessità, bisogno spasmodico di affetto ed estrema timidezza e introversione.

1971-1980
1981-1990

1981-1990

Sono le parole di Michele, caro amico musicologo, che lo inducono ad una riflessione: guardando le opere della mostra del ’79 Michele è rimasto colpito dall’assonanza tra il suo segno e i ritmi, le cadenze, le volute, i leit-motiv di Wagner. E allora Giuliano incuriosito e sollecitato scappa, si isola da tutto e da tutti: in solitudine con la sola compagnia della musica del grande compositore tedesco, cerca quella parte di sé ancora sopita e che esploderà sulle note di Parsifal, Tristano e Isotta, la Tetralogia nibelungica.

1981-1990
1991-2000

1991-2000

Giuliano continua il suo viaggio di intima conoscenza che lo porta a trovare una sua collocazione; l’ispirazione è sempre più voce delle proprie inquietudini e passioni, ma è anche fonte di “sicurezza”. Il suo nucleo poetico continua ad arricchirsi.
Il gallerista di Ferrara Renzo Melotti da qualche anno ha iniziato una collana di mostre dedicate alla sua città incaricando ogni anno un artista a farne il personale ritratto.

1991-2000
2001-2017

2001-2017

Nel marzo 2001 la Galleria Pananti di Firenze ospita la sua mostra “…riprenderò il cammino…”.
Poi dopo un ulteriore periodo d’ombra, di stasi, di tregua con il suo mondo fantastico, pur tra mille dubbi ed incertezze, rientrato in sintonia con quella parte di sé che esige il disegno, la pittura ogni giorno, giorno dopo giorno, accompagnato ancora dal caro amico Enrico, espone nella vetrina dell’amico “ Angiolino, il corniciaio di Sesto Fiorentino “ alcuni lavori del suo nuovo cammino, ponte magico fra passato e futuro. E con queste opere Giuliano, invitato dall’amico Piero Farulli (come nel ’98 e ’99) sarà alla Scuola di Musica di Fiesole per la Festa della musica 2003. Per un solo giorno, ma con una passione infinita.

2001-2017
27 maggio 2017

27 maggio 2017 Giuliano muore

27 maggio 2017

…Gli anni ci camminano accanto
con le loro rughe
ma sono felici per come li abbiamo spesi.

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